
Giornata della Memoria al Liceo con il Sindaco Massimo Isola
Ricordare per non ricadere negli errori del passato
di Irene Roncasaglia, 3AS
Il Sindaco Massimo Isola tiene una conferenza in occasione della Giornata della Memoria dell’Olocausto. Un evento che si celebra in Italia dal 2001 per mantenere vivo il ricordo dell’orrore che ha segnato l’umanità, perché ciò che ci racconta la Shoah è sempre più contemporaneo e non dobbiamo limitarci a conoscere i fatti. È necessario credere che ciò che sappiamo è realmente accaduto, così da farcene carico in prima persona. I terreni fertili del razzismo sono l’indifferenza, che è la scelta di non scegliere, la disuguaglianza e l’esclusione, ma dobbiamo essere noi a far sì che non prendano il sopravvento anche ora.
La giornata della Memoria, in seguito alla liberazione del campo di Auschwitz, nasce dallo sguardo profondo scambiato il 27 gennaio 1945 tra due ragazzi, uno proveniente dalla Russia l’altro fuggitivo dai campi di morte europei, due giovani che, in una fredda giornata d’inverno, comunicano senza parlare perché la situazione che stanno vivendo è drammatica. L’Europa culturale di Mozart, Hegel, Einstein, Freud, che decide di escludere dalla vita le razze diverse da quella considerata “pura”, si era trasformata in un’Europa che bruciava nei campi di sterminio.
Il Primo Cittadino prosegue raccontandoci la storia di Juachim Werner Jacobson, un giovane artista ebreo, appassionato di ceramica che decide di trasferirsi a Faenza iscrivendosi all’ Istituto d’arte Ballardini. Al termine del primo anno realizza un meraviglioso piatto su cui scrive “fino a che batte un cuore ebraico, fino a che respira un’anima ebraica la nostra speranza non è persa”. Con l’avvento delle leggi razziali i nazisti arrivano a scuola per prendere il ragazzo ma il preside lo difende dicendo che era scappato, capendo in questo modo di avergli salvato la vita. Juachim riesce negli anni successivi a fuggire e nel 1981 arriva al M.I.C. un pacco di ceramica accompagnato dalle sue parole: “Grazie Faenza per avermi salvato”.
Massimo Isola ha affermato che “non dobbiamo solo raccontare, ma far emozionare i ragazzi, solo così possono passare dal conoscere al credere”.
Nonostante le difficoltà causate dalla pandemia il Liceo e l’amministrazione comunale hanno cercato una soluzione per mantenere vivo il ricordo e l’educazione delle nostre coscienze. Questo incontro si è rivelato significativo per tutti noi studenti: ci ha fatto riflettere sulla storia del nostro territorio ferito da un momento storico che non può cadere nell’oblio perché ha lasciato un segno in tutto il mondo.